"FERMHA...INSIEME": UN LICEO, UN FESTIVAL.
Il Festival della scienza, dal 2 al 5 febbraio: un'occasione per cementare l'unità della nostra scuola!
In foto i ragazzi che hanno collaborato all'iniziativa.
Restare a scuola il venerdì, il sabato e la domenica, entrando alle 8 del mattino e uscendo alle 20. Sembra un incubo, ma è accaduto realmente per alcuni di noi. Tranquilli, siamo ancora vivi!
Avrete sicuramente notato un gran fermento qualche tempo fa, in cui molti ragazzi del triennio ed insegnanti di entrambe le sedi si sono dati un gran da fare, correndo ovunque per tutta la scuola occupati ad organizzare chissà che cosa.
Si è tenuto infatti nel weekend della prima settimana di Febbraio il Festival della scienza “Fermhamente” che ha coinvolto tutta la città di Fermo, compreso il nostro liceo. Lo scopo principale di questa iniziativa? Riuscire a dimostrare come le materie umanistiche e scientifiche siano unite irrimediabilmente a quelle artistiche attraverso dei percorsi tematici specifici, che nel nostro caso sono stati gestiti e presentati al pubblico da noi alunni, grazie anche al prezioso aiuto dei molti professori coinvolti.
“Il tema della percezione visiva- spiega la Temperini- scaturisce dalla volontà di affrontare in maniera trasversale le conoscenze legate alle figure di grandi artisti come Dante, Galileo, Da Vinci, Escher e Dalì, i quali hanno determinato svolte importanti nel contesto culturale d’appartenenza, conferendo ai loro lavori un’ottica diversa, cambiando le prospettive, passando attraverso visioni nuove” ed è questo messaggio che tutti abbiamo cercato di trasmettere a chi veniva a vederci.
Ma il Festival, ovviamente non è stato solo lavoro….
Una volta superata l’iniziale agitazione, le cose hanno iniziato a procedere senza particolari problemi, e, sorprendentemente, si è creato un clima di stretta collaborazione che ha permesso la nascita di nuove amicizie consolidate in pochissimo tempo. Si credeva che a seguito degli attriti, creatisi qualche settimana prima fra le due sedi, potessero sorgere situazioni di conflitto fra i ragazzi. Così non è stato. Anzi quello che doveva essere considerato un lavoro, si è trasformato a poco a poco in un’esperienza divertente. Non sono mancati i balli di gruppo, i concerti improvvisati (dall’improvvisato DJ Luca!) ed emblematici strafalcioni; si vocifera inoltre di un professor Fedeli particolarmente portato per la danza latino-americana. Si tratta di un aspetto, quello della cooperazione, che hanno apprezzato molto anche gli insegnanti. Alla domanda “Quale ricordo le è più caro di quest’esperienza?”, la professoressa Nezi, ad esempio, ha risposto: “Vedere voi ragazzi, del classico e delle scienze umane, coinvolgere adulti e bambini e stupirli in maniera giocosa offrendo loro nuove prospettive da cui guardare le cose”.
Questi tre giorni dunque, ci hanno insegnato che la scienza e l’arte, che sembrano due percorsi opposti, sono profondamente intrecciati e dipendenti l’uno dall’altro. Un po’ come il nostro liceo, che nei diversi indirizzi esplora i campi diversi del sapere umano, ma è in realtà un’unica scuola. Noi, grazie a questo festival, ce ne siamo resi conto davvero, divertendoci un mondo. Insieme.
Di Zinab Chaouki e Michele Bonetti
In foto i ragazzi che hanno collaborato all'iniziativa.
Questo articolo era anche nella versione cartacea, vero? Caricatene anche qualcun altro se potete, così si possono diffondere ancora di più! Bravi ragazzi!
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