GIORNALINO "GIUGNO 2020" - USCITA SPECIALE ONLINE!
Ciao ragazzi, ecco a voi l'ultimo giornalino di quest'anno! Nonostante tutte le difficoltà, è stata un'avventura meravigliosa. Ci teniamo a ringraziare tutti quelli che hanno sostenuto questo progetto, partecipando o comprando il giornalino. Speriamo di poter tornare il prossimo anno a distribuire nelle classi le copie cartacee: nel frattempo, vi auguriamo di passare serenamente le vacanze estive!
I caporedattori
Chiara Capezzani, Francesco Efrem Bonetti e Valeria Maria Luzi
L ' A N N I B A L C A R O
CRESCERE
di Chiara Capezzani
Un giorno mia madre mi portò dalla sarta.
Mi fece salire su un blocchetto di legno, prese un grande rotolo di tessuto bianco e mi disse: “questo sarà il tuo grembiule”.
Ricordo con quanta fierezza indossai per la prima volta il mio grembiule bianco, e con quanta eccitazione mi sono seduta su quel banco al quale nemmeno arrivavo, con le gambe penzolanti dalla sedia.
Su quel banco ho imparato a leggere e a scrivere.
Cinque anni passarono, e ormai i piedi toccarono il pavimento.
A scuola non si saltava più con la corda, né si colorava più, ma quelle cinque ore erano il più bel gioco che si potesse fare.
Vedendomi disegnare di nascosto, una professoressa mi disse che non serviva nascondersi, se era ciò che mi rendeva felice.
Lì mi insegnarono a suonare, e a credere in ciò che le mie mani potevano fare.
Un giorno rubai un libro dalla biblioteca, e lo lessi seduta a gambe incrociate nel corridoio, “Il visconte dimezzato”. Mi lasciò perplessa.
Con altrettanta eccitazione, un giorno salii per Via Perpenti.
Una salita infinita.
Dopo un anno di difficili cambiamenti, capii che, sebbene perdessi la pazienza ogni volta che aprissi il dizionario, mi piaceva quella sensazione.
Scelsi di insistere.
Ho studiato di uomini che compirono azioni eroiche, di uomini dai pensieri luminari, di uomini che si macchiarono dei più tremendi errori e di uomini dotati di una potentissima penna.
Dopo tredici anni, ancora disegno, ancora leggo seduta a gambe incrociate, ancora suono, ancora mi sorprendo studiando cose che prima non sapevo.
La scuola mi ha resa una persona.
A volte si vorrebbe poter mandare avanti il tempo e liberarsene il prima possibile, per poi ritrovarsi a voler riavvolgere il nastro.
La scuola è stata una certezza, e quando ti fa capire chi sei, il tempo ti costringe a lasciar andare quel banco a cui all’inizio non arrivavi se non che con il mento.
Devo molto a quel banco, come a questo giornalino, che mi ha vista crescere e che io ho visto crescere anno dopo anno.
È difficile mettere un punto conclusivo a questa lunga storia, una storia dalla quale devo uscire ma che non lascerò andare.
È stato un enorme piacere.
Riavvolgo il nastro.
Un giorno mia madre mi portò dalla sarta.
Mi fece salire su un blocchetto di legno, prese un grande rotolo di tessuto bianco e mi disse: “questo sarà il tuo grembiule”.
Ricordo con quanta fierezza indossai per la prima volta il mio grembiule bianco, e con quanta eccitazione mi sono seduta su quel banco al quale nemmeno arrivavo, con le gambe penzolanti dalla sedia.
Su quel banco ho imparato a leggere e a scrivere.
Cinque anni passarono, e ormai i piedi toccarono il pavimento.
A scuola non si saltava più con la corda, né si colorava più, ma quelle cinque ore erano il più bel gioco che si potesse fare.
Vedendomi disegnare di nascosto, una professoressa mi disse che non serviva nascondersi, se era ciò che mi rendeva felice.
Lì mi insegnarono a suonare, e a credere in ciò che le mie mani potevano fare.
Un giorno rubai un libro dalla biblioteca, e lo lessi seduta a gambe incrociate nel corridoio, “Il visconte dimezzato”. Mi lasciò perplessa.
Con altrettanta eccitazione, un giorno salii per Via Perpenti.
Una salita infinita.
Dopo un anno di difficili cambiamenti, capii che, sebbene perdessi la pazienza ogni volta che aprissi il dizionario, mi piaceva quella sensazione.
Scelsi di insistere.
Ho studiato di uomini che compirono azioni eroiche, di uomini dai pensieri luminari, di uomini che si macchiarono dei più tremendi errori e di uomini dotati di una potentissima penna.
Dopo tredici anni, ancora disegno, ancora leggo seduta a gambe incrociate, ancora suono, ancora mi sorprendo studiando cose che prima non sapevo.
La scuola mi ha resa una persona.
A volte si vorrebbe poter mandare avanti il tempo e liberarsene il prima possibile, per poi ritrovarsi a voler riavvolgere il nastro.
La scuola è stata una certezza, e quando ti fa capire chi sei, il tempo ti costringe a lasciar andare quel banco a cui all’inizio non arrivavi se non che con il mento.
Devo molto a quel banco, come a questo giornalino, che mi ha vista crescere e che io ho visto crescere anno dopo anno.
È difficile mettere un punto conclusivo a questa lunga storia, una storia dalla quale devo uscire ma che non lascerò andare.
È stato un enorme piacere.
Riavvolgo il nastro.
THE GAME OF L’ACARO 5: ARMAGEDDON
I combattimenti tra i nostri professori sono finalmente giunti al termine, con risvolti improvvisi e un finale… inaspettato!
di Matteo Baldassarri Ad un certo punto furono interrotti da un boato immenso. In città, là fuori, stava succedendo qualcosa…
“Oh, scusate” disse Maerys “mi sa che otto anni di sonno mi abbiano messo un po’ di fame…”
“Ma a me sembrava proprio che venisse da fuori…” replicò Pyer
Maerys lo guardò come se gli avesse appena insultato la madre. “Sono ventriloquo, e allora?!?!?”
“Va bene, va bene, ma calmati” disse Pyer “non serve che ti agiti…”
“Comunque” esordì Pyer-Louis “se noi abbiamo dormito per otto anni, come hai detto tu, allora… cosa è successo nel frattempo?”
Allora Pyer iniziò il suo discorso, che più o meno riassume quello che ho raccontato in quattro episodi, che tanto voi non leggerete quindi cosa lo scrivo a fare?
“Bene” disse Maerys “non ho ascoltato nemmeno una parola di quello che hai detto, troppo lungo il discorso. Riassumi tutto in meno di dieci parole”
Pyer ci pensò. “Siete accusati di tradimento, ma i crimini li hanno compiuti dei cloni”
“Sono dodici”
“Mi hanno bocciato alla materna, va bene? Ora andiamo però”
appena usciti dalla stanza, però, trovarono una sorpresa ad aspettarli. Il vecchietto ninja, che prima aveva bloccato il passaggio a Pyer!
“Uuuh che bello! Posso farlo fuori io?” chiese insistentemente Pyer-Louis
“Vai, tanto non è nemmeno divertente”
“Credi di potermi fermare, fantoccio? COLPO ROTANTE DEL SERP-”
Non so esattamente cosa volesse fare il vecchietto, ma sono abbastanza sicuro che la carica a testa bassa di Louis fosse nettamente migliore.
Risalendo le scale, i tre ormai amici si prepararono ad affrontare le facce incredule della compagnia del Re. Infatti, appena arrivati, i due traditori che non erano traditori vennero quasi uccisi dalla carica istintiva e travolgente di Ivanoe Lannister, pronto a tutto pur di difendere il re.
“Calmo, calmo, lasciali andare…” disse con angoscia Pyer
“MA SONO TRADITORI!!!!!”
“Aspetta, ti spiego”
E così ha inizio il secondo discorso del re, che spiega come in realtà non siano dei traditori, con una tesi così poco credibile che in confronto il complotto Covid-5G sembra una tesi di Einstein.
Dopo circa 25 minuti passati a capire la logica che poteva esserci in tutto quello che avevano sentito, arrivò la domanda fatidica di Iren Natully: “Ma allora chi è il traditore?!?”
“Io” disse con estrema tranquillità Luke Lattanzister
“Meno male!” sospirò Iren “temevo che ci avremmo messo mesi a trovarlo… aspetta COSA?!? TU????”
“Io” ripeté Luke “Ora però siete voi quelli accusati di tradimento, per aver patteggiato con altri traditori, e le guardie reali saranno felicissime di arrestarvi”
E mentre parlava, un plotone di cloni circondò il re e i suoi amici, puntando contro di loro le lance.
“Il povero Pyer è stato tradito praticamente da tutti i suoi amici, e ora lo tengono in ostaggio. È una decisione dura, ma la cosa migliore da fare in questo caso è attaccare lo stesso, a danno del re… Pyer morirà per mano dei traditori, mentre io salverò il regno. Un’ascesa triste ma ideale, per il trono dei sette regni…”
“Che diavolo sta dicendo?” sussurrò Maerys che come al solito aveva capito poco o niente
“Quella che spaccerà al popolo per verità, ecco cosa” sussurrò in risposta Ivanoe, quindi alzò la voce: “Sei un folle! Sai bene che io da solo posso sconfiggere te e i tuoi stupidi cloni!”
“Riguardo ai cloni non ne sono sicuro” rispose con calma glaciale Luke “Ormai sono al culmine dello sviluppo delle mie conoscenze, e quegli uomini sono mille volte più forti dei fantocci che avete incontrato l’ultima volta. Quanto a me, dovrai vedere con i tuoi occhi…”
A quel punto Luke sfoderò un fioretto e caricò Ivanoe così velocemente da tagliargli un ciuffo della sua barba, per il suo stupore. Quindi, il combattimento iniziò: un turbine di immagini, una nuvola di polvere e il continuo cozzare delle spade indicavano un combattimento senza precedenti, che però non vide nessuno perché si muovevano troppo velocemente. E no, non avevano ancora inventato la moviola, figurati tentare di rivederlo a rallentatore.
“PYER!!” urlò Emanuela “Dobbiamo fare qualcosa per Ivanoe!!”
“Prima occupiamoci dei cloni!!” gridò lui, e si lanciò all’attacco.
In effetti era come diceva Luke: i cloni erano più forti, e, per fermarli, ci vollero le forze combinate di Pyer-Louis, Maerys, Pyer, Iren, Emanuela e del cinghiale arrosto mangiato per pranzo, ma alla fine, stremati, i tre campioni alzarono lo sguardo.
Il combattimento tra Ivanoe e Luke continuava come se nulla fosse, ma ora i movimenti di entrambi si erano fatti più lenti, quasi visibili.
“Come aiutiamo Ivanoe?!? Se combattessimo anche noi rischieremmmo di colpirlo!” disse Iren
“HO UN’IDEA!!!!!” gridò Pyer-Louis.
Detto questo, se ne andò.
“Idea fantastica!” gridò Maeerys, seguendolo
“Ma non dovremmo aiutare Ivanoe?” Chiese Emanuela, mentre gli altri se ne erano ormai andati. “Ehi, aspettatemi!!!”
Quella sera, il sole tramontava sulla fortezza rosso bordeaux con sfumature dorate. Il sole passava tra le finestre e illuminava la sala. In mezzo, Ivanoe e Luke dormivano, uno sopra l’altro.
“Bella l’idea del sonnifero!” Si complimentò Pyer.
“Grazie fratellino” Rispose Pyer-Louis. “Ora parliamo di cose serie… non è che ti è avanzato un po’ di cinghiale da oggi pomeriggio?”
“Ovviamente! Seguimi” disse il fratello.
“MA VOI PENSATE SOLO A MANGIARE?!?!?” sbraitò Iren.
I due la guardarono come se avesse appena detto che la terra era rotonda e non piatta. “Certo, che domande! Piuttosto, te le lasciamo un po’ di costolette?”
DIDATTICA A DISTANZA: PAROLA AGLI STUDENTI
Molto è cambiato nella nostra quotidianità e in quella dei professori. Lezioni online, compiti a distanza, gruppi di studio in chat. L’emergenza sanitaria Corona Virus ha cambiato ogni cosa. Cosa ne pensano gli studenti?
Studentessa del Liceo Virgilio di Milano, indirizzo classico, secondo anno
- I vostri professori hanno trovato subito una soluzione per continuare il programma nonostante la distanza o è passato del tempo per organizzarvi?
“All’inizio eravamo disorganizzati, i professori continuavano a darci i compiti e il materiale da studiare e senza una spiegazione era difficile seguire il programma. Dopo un po’ però quasi tutti i professori hanno iniziato a fare le video-lezioni e il lavoro è ripreso come a scuola.”
Studente del Liceo Annibal Caro di Fermo, indirizzo classico, terzo anno
- Quando la situazione sarà tornata alla normalità sarai felice di tornare a scuola o preferiresti continuare con le lezioni online?
“Sarei più che felice di tornare a scuola, però, se la situazione persistesse, bisognerà aspettare. KEEP SAFE!”
Studentessa del Liceo Leighton Park School a Reading Londra, primo anno
- L’approccio dei professori è cambiato? E se si, come?
“La risposta è sì. Non è semplice apprendere senza contatto con i professori, però da parte loro c’è consapevolezza, non hanno voluto aggiungere altri problemi allo stress a cui siamo sottoposti.”
Studentessa del Liceo Temistocle Calzecchi Onesti di Fermo, indirizzo linguistico, primo anno
- Quali sono secondo te i pro e i contro della didattica a distanza?
“ Non dovendoci allontanare da casa possiamo organizzarci meglio con lo studio, avendo più tempo a disposizione, lavorando poi da computer, tablet o telefoni, abbiamo maggiore scelta di materiale didattico (video, siti, mappe) rispetto a scuola, dove di solito si utilizzano maggiormente i libri. Per quanto riguarda gli aspetti negativi, uno dei problemi più grandi penso sia la connessione: essendo infatti collegati in milioni, la connessione a volte può saltare, impedendoci di ascoltare la spiegazione o non permettendoci di parlare con la videocamera attiva. Poi non possiamo confrontarci direttamente con i professori e i compagni, cosa secondo me fondamentale nel processo di apprendimento, anche perché spesso, sia studenti che professori, hanno carenze in campo informatico, non riuscendo a collegarsi o a inviare compiti.”
Studentessa del Liceo Zurbaran di Madrid, indirizzo scientifico, secondo anno
- Nonostante la distanza, riuscite a rimanere uniti come classe?
“ Assolutamente sì. Ora siamo molto più vicini, perché quando qualcuno ha dei dubbi il resto di noi è lì per aiutarlo. Penso che sia grandioso, e direi che sono ancora più vicina ad alcune persone ora piuttosto che prima di questa situazione.”
Studente del Liceo Annibal Caro di Fermo, indirizzo classico, primo anno
- Come avete gestito questa emergenza con la didattica a distanza?
“ L’abbiamo gestita abbastanza bene. Tutte le lezioni sono ripartite in poco tempo e, nonostante la situazione straordinaria, siamo riusciti a portare avanti il programma.”
Studentessa del Liceo Annibal Caro di Fermo, indirizzo classico, quinto anno
- Come questa situazione sta influenzando l’angosciante situazione pre-esami?
“ Finché la ministra non ha dato chiarimenti definitivi sulla modalità degli esami eravamo tutti un po’ in ansia per come si sarebbero svolti. Personalmente ora sono abbastanza tranquilla, riparliamone tra un mese.”
Studente del Liceo Freud di Milano, indirizzo scienze umane, quarto anno
- In vista degli esami del prossimo anno, questa situazione sta influenzando lo studio? Come ti senti in questo momento?
“ Sinceramente mi preoccupa il fatto che sto perdendo la voglia di studiare, che mi servirà l’anno prossimo per gli esami. All’inizio mi sentivo un po’ strano, ma ora sono più tranquillo e a mio agio.”
Dobbiamo ritenerci fortunati di vivere nel ventunesimo secolo: la didattica a distanza è facilmente praticabile con i mezzi a nostra disposizione, e, grazie alle riforme attuate da molte scuole, è accessibile a tutti. Come si apprende dalle testimonianze, alcuni professori hanno avuto qualche difficoltà e perplessità riguardo questo nuovo metodo di apprendimento, ma, con la buona volontà e con l’appoggio degli studenti, stanno tutti riuscendo a portare a termine il programma di studi.
A T T U A L I T À
“COLLEGARE LE MENTI, CREARE IL FUTURO” NELL’EXPO 2020
La grande esposizione universale di Dubai è stata rimandata, ma ne si possono già immaginare la maestosità e le innovazioni: dai valori trasmessi al padiglione dell’Italia
Nel corso del 2020, sono stati diversi gli appuntamenti e le mostre internazionali annullate a causa della diffusione globale del COVID-19: in seguito al rinvio del Salone del Mobile e dei Giochi Olimpici di Tokyo, segue quello dell’Expo di Dubai, che era stato fissato per il 20 ottobre prossimo e slitterà di 12 mesi.
L’Esposizione costituisce uno degli eventi internazionali di maggiore portata, nel quale viene sviluppato e declinato in modi originali dal paese ospitante un tema basato sui tre valori della fiducia, solidarietà e progresso promossi dal BIE (Bureau International des Expositions), organizzazione intergovernativa che ne regola l’attività. La mostra si tiene ogni 5 anni, con una durata di due mesi: la prima Esposizione tenuta dall’Impero inglese si ebbe nel 1851, mentre la più recente nel 2015 a Milano. Particolarmente memorabile fu Expo Parigi 1889, per il quale fu costruita in soli 3 anni una torre di ferro alta 324 metri, la Tour Eiffel, che divenne simbolo della nazione.
Expo Dubai sarà la prima Esposizione a svolgersi nell’area ME.NA.SA. (Medio Oriente, Nord Africa, Asia meridionale), con 200 paesi partecipanti. Il tema designato è “Connecting Minds, Creating the Future” (collegare le menti, creare il futuro), in stretta relazione al nome arabo della città, che significa "il collegamento", e inoltre scelto a denominare la piazza del sito proposto per la manifestazione, il nuovo quartiere fieristico Dubai Trade Center. Da questa si dipanano le tre aree tematiche della manifestazione: opportunità (liberare il potenziale dei singoli e delle comunità per creare un futuro migliore), mobilità (sistemi innovativi di logistica, trasporto e comunicazione di persone, beni e idee) e sostenibilità (accessibilità e resilienza delle risorse ambientali, energetiche e idriche).
Il Padiglione dell’Italia si colloca in una posizione strategica che garantisce un alto flusso di visitatori e un’eccellente visione del padiglione, in quanto non vi sono strutture che ne ostacolano la visuale frontale e laterale. L’architettura è stata ideata per mettere in scena “la bellezza che unisce le persone”, che, per l’ideatore del concept design Davide Rampello, è il “sentimento più importante che esprime la cultura italiana, armonia di bello, di vero, di buono e di giusto”.
L’ambiente è inoltre caratterizzato dalla presenza, in copertura, degli scafi capovolti di tre imbarcazioni, a celebrare “la storia di uomini e esploratori italiani che nei secoli hanno solcato mari e terre lontane, intessendo contatti e relazioni con tutto il mondo”. I progettisti hanno voluto raccontare il questo modo il “viaggio nella bellezza del nostro Paese, frutto costante di connessioni di conoscenze, ingegno, talento e arte”, toccando anche, con il riuso degli scafi, la questione della sostenibilità.
L’EXPO è da sempre occasione di scambio e condivisione tra le culture di tutto in mondo, che attualmente si trovano unite a fronteggiare un unico nemico: una volta che questo sarà definitivamente debellato, sarà ancora più lieto il ritrovarsi nella meraviglia comune di fronte al progresso umano.
AMICO
Una classe del conservatorio Pergolesi ammalia l’Italia intera sulle note di una canzone di Renato Zero
di Emanuele Pistolesi
“Abbiamo venduto le nostre opere originali per poi accattarci fac-simili orrendi ed offensivi. Questo nostro Paese prima delle mascherine indossava i paraocchi. Fonòpoli ne fu al corrente già vent’anni fa. Se non soffrisse di invidia, la nostra politica, avrebbe potuto già allora, in una cospicua misura, evitare lo scempio visibile oggi, in tutti i settori creativi e produttivi del Paese. Eccoli i giovani italiani, che all’insaputa degli scettici e dei sabotatori, si organizzano affinché il futuro qui, ci consenta ancora una volta, di poter tornare, a farci invidiare dal mondo intero! Forza ragazzi!!!”
Questo è il messaggio scritto da Renato Zero sotto un video sul suo profilo Facebook, il video di un gruppo di ragazzi del conservatorio Pergolesi di Fermo della classe di coro guidata dal Maestro Claudio Bellumore.
I ragazzi si sono esibiti virtualmente rilasciando, il 4 Maggio, un arrangiamento della canzone “Amico” di Renato Zero, scritto appositamente dal loro Maestro, lanciando un messaggio di speranza all’ inizio della Fase 2 del Covid-19.
“"Chissà se il seme di un sentimento rivedrà la luce del giorno che un'altra vita ci darà".
“È con "Amico" di Renato Zero che vorremmo lanciare un messaggio di speranza: siamo all'inizio della fase 2 dell'emergenza sanitaria e, anche, se non è ancora possibile vedere gli amici, ci sentiamo uniti più che mai, perché l'amico "è quello che non passa mentre tutto va". Torneremo presto a riabbracciarci e a volare nell'azzurro.”
Questo il messaggio di speranza lasciato da Claudio Bellumore, un messaggio di invito a saper aspettare quel giorno che verrà, in cui finalmente potremo rivedere le persone a noi care, potremo rimanere uniti per riabbracciarci scaldati dalla luce di un nuovo giorno, un messaggio che mostra l’impegno e la volontà di questi giovani di andare avanti, di continuare le proprie attività, continuare a cantare, mostrare la propria passione. Un invito ad andare avanti, non lasciarsi andare, proseguire con la propria quotidianità e non dimenticarsi mai di ritagliarsi del tempo da dedicarsi.
Prendiamo il futuro tra le nostre mani e andiamo avanti!
Di seguito i link per visionare il video:
https://www.facebook.com/watch/?v=272798283893858
https://youtu.be/1kPHXpgwu9
LE AVVENTURE DEL PROCIONE LUCIO:
dagli arresti domiciliari all’incontro con la bella Margot.
La simpatica storia del procione Lucio che, separato a forza dalla sua padrona, ha trovato l’amore a Bologna
di Sveva Maria Pilati
Il procione Lucio, che si aggirava per la periferia di Milano al guinzaglio della sua proprietaria ucraina, era stato sequestrato il 1 novembre 2019 e trasferito al Centro di recupero di Monte Adone a Bologna. La signora ucraina che passeggiava con il suo insolito amico a quattro zampe era stata segnalata alle forze dell’ordine per l’allarme creato dal procione, animale potenzialmente portatore di malattie trasmissibili anche all’uomo.
La sua proprietaria aveva subito fatto ricorso al tribunale per la restituzione dell’amico, raccontando di averlo raccolto in Ucraina quando era un cucciolo di due settimane di vita e di averlo salvato allattandolo ogni due ore con il biberon; lei e Lucio erano poi arrivati in Italia legalmente, senza alcun rischio per nessuno.
Il giudice, effettuate le necessarie indagini, aveva accertato che il procione era vaccinato e in ottime condizioni di salute e ne aveva autorizzato la restituzione alla padrona. Era inoltre risultato che Lucio fosse molto affettuoso con gli esseri umani e abituato a socializzare, quindi era stato dichiarato non pericoloso e idoneo alla vita domestica. Il procione era quindi ritornato a casa dalla sua mamma adottiva.
Su ricorso del PM, che riteneva comunque che Lucio – anche se non pericoloso – dovesse rimanere sotto sequestro penale (perché animale di cui è vietato il possesso domestico), veniva ripristinato il sequestro preventivo del simpatico procione.
Così Lucio, preso in carico dai carabinieri forestali di Milano, è rimasto per tutti questi mesi nel centro faunistico di Monte Adone (Bologna), dove l’animale si trova molto bene, tanto da non voler - forse - più tornare a casa. Sembra infatti che al centro faunistico di Bologna abbia incontrato una prociona di nome Margot e si sia innamorato di lei, quindi, adesso che ha trovato l’amore e la felicità sarebbe proprio una cattiveria riportarlo a Milano.
La soap procionica è ancora in corso, poiché la proprietaria di Lucio potrebbe fare ricorso in Cassazione per riaverlo e, quindi, ci saranno ulteriori sviluppi. Intanto, però, Lucio si gode gli “arresti domiciliari” in compagnia della bella Margot: sono stati
spesso paparazzati insieme a fare un romantico bagnetto nella vasca del centro faunistico, a passeggiare serenamente e a mangiare bucce di banana e uova dallo stesso contenitore...
DECRETO MATURITA’
di Ilaria Censori
Nome: Chiara Capezzani
Età: 18
Classe: 5CC
Segno zodiacale: Scorpione ascendente Scorpione
La maturità è considerata dagli studenti come il mostro nell’armadio che da piccolo spuntava fuori di notte; inoltre, la nuova pandemia di COVID-19 ha contribuito a peggiorare ancor più la situazione. Come stai vivendo quest’ultima?
La decisione di dover affrontare solo un colloquio orale senza i due scritti non ci fa assolutamente stare più tranquilli. Potrebbe sembrare una prova facilitata, ma in realtà, a ridosso dell’esame, non sappiamo ancora come muoverci; aspettiamo quotidianamente decisioni dall’alto, cerchiamo di affrontare la situazione con più calma e sangue freddo possibile, ma la realtà è che vaghiamo come pesci in un immenso oceano.
Quali saranno i tuoi piani dopo il fatidico esame?
Domanda da mille punti. La mia risposta è che ancora non lo so. Ho molti interessi e non so a cosa indirizzarmi. Sarei molto felice se riuscissi a coltivare arte e recitazione.
Una volta uscita da questa scuola, cosa ti mancherà di più?
Il primo giorno di questo ultimo anno ho varcato la soglia della classe dicendo che non vedevo l’ora di finire. In realtà questa quarantena mi ha fatto capire quanto davvero siamo legati al mondo scolastico, per quanto tendiamo a negarlo. È inutile dirlo: mi mancherà tutto. I miei compagni, il banco in ultima fila, le pause al bar, le litigate, le gite, le risate con i professori. È proprio vero che ce ne rendiamo conto solo quando ormai è finita, mi sento già spaesata.
Invece cosa NON ti mancherà?
In cinque anni non ricordo di aver affrontato una verifica senza prima sentirmi male. Posso affermare con sicurezza che non mi mancheranno quei 10 minuti di ansie e malori.
Qual è la materia che temi di più alla maturità?
Quando sono uscite le materie, anche se già lo sapevamo, Greco esterno ha terrorizzato tutti. Ora la situazione è cambiata, ma Greco resta comunque la materia più temuta (Chimica non è da meno).
Qual è l’ipse dixit di un professore che porterai per sempre nel tuo cuore?
Non saprei quale scegliere. Ogni insegnate ci ha trasmesso molto più dell’insegnamento che concerne la propria materia; le ricorderò tutte indistintamente, da quelle più divertenti a quelle più sagge.
Tornando al passato, cosa vorresti dire alla Chiara del primissimo giorno di scuola?
Se ripenso alla Chiara del 2015 vedo una ragazzina che non sa a cosa stava andando incontro. Non mi sento di dare ammonimenti, altrimenti le cose sarebbero andate in modo diverso, e, nonostante le tante difficoltà, come è normale che sia, sono contenta di non aver mai mollato e di essere arrivata fino in fondo. Ciò che invece le direi di cuore è di stare attenta a dove mette i piedi, cosi eviterebbe una fragorosa caduta nel bel mezzo dell’autobus proprio il primo giorno e risparmierebbe a tutti un vergognoso effetto domino.
Come affermato all’inizio, il Coronavirus ha cambiato molteplici aspetti della nostra vita; all’inizio dell’anno cosa ti aspettavi dalla temuta maturità?
Mi aspettavo di tenere tremante il countdown, di disperarmi e di non sapere da cosa iniziare, tutte cose che stiamo comunque facendo. Ciò che a Settembre aspettavo di più era la foto abbracciata con i miei compagni sotto il portone d’ingresso, felici di avercela fatta. Spero di non dover festeggiare con le loro facce sullo schermo del computer, ma si farà ciò che è più giusto fare; prima o poi, la foto sotto quell’arco ce la faremo.
DOMANDA EXTRA: fai una dedica a tutti i tuoi compagni di scuola!
È difficile salutare in un colpo solo tutte le persone che ho incontrato e con le quali ho vissuto questi anni. Se penso alla frase “sono anni che non torneranno più” mi pervade un ingestibile senso di amarezza. Siamo entrati qui da ragazzini, con tanti dubbi, desideri, aspettative, e ne usciamo con qualche esperienza, conoscenza e anno in più. Ognuno ha contribuito a creare il bel ricordo che mi resterà, e non posso far altro che augurare a tutti, compagni, insegnati, collaboratori, il meglio. Vi auguro di realizzarvi.
Nome: Martina Tacchetti
Età: 18
Classe: 5CSU
Segno zodiacale: Capricorno
La maturità è considerata dagli studenti come il mostro nell’armadio che da piccolo spuntava fuori di notte; inoltre, la nuova pandemia di COVID-19 ha contribuito a peggiorare ancor più la situazione. Come stai vivendo quest’ultima?
Tra alti e bassi. La sto vivendo un po' a giornate... a volte mi viene lo sconforto, non poter uscire per rivedere le mie amiche, i miei parenti, le mie compagne di classe la mattina o semplicemente non poter fare una passeggiata a due passi da casa. I primi giorni forse sono stati i meno difficili perché ancora non mi rendevo conto di quanto grande fosse diventata la questione in Italia, e di conseguenza la vivevo come una situazione temporanea di breve durata, ma, con il passare delle settimane e con il prolungamento della quarantena, ho iniziato a sentire il peso della reclusione in casa, perché la mia quotidianità è stata un po’ stravolta e le mie abitudini sono cambiate.
Quali saranno i tuoi piani dopo il fatidico esame?
Dopo l’esame di maturità - fortunatamente ho le idee abbastanza chiare - vorrei frequentare la facoltà di Scienze della formazione per diventare maestra d’asilo.
Una volta uscita da questa scuola, cosa ti mancherà di più?
Sicuramente i compagni, la merenda al bar della scuola, ma adesso, da sola a casa, posso dire che mi mancherà soprattutto il clima che si creava in classe prima e dopo una verifica o un’interrogazione, le risate, le gite; l’ambiente in sé che si veniva a creare.
Invece cosa NON ti mancherà?
Quello che non mi mancherà per niente sarà sicuramente l’ansia quotidiana, il terrore del 2 preso che poi ti condiziona la pagella e ti obbliga ad andare a studiare pure d'estate, le interrogazioni e i compiti in classe.
Qual è la materia che temi di più alla maturità?
La materia che temo di più alla maturità è forse scienze naturali, perché tra le materie presenti all’esame è quella che faccio più fatica a ricordare e a studiare, non essendo una delle mie preferite.
Qual è l’ipse dixit di un professore che porterai per sempre nel tuo cuore?
Mi dispiace ma ne ho troppi, non riesco a decidere! Comunque sia, li porterò sempre con me in memoria di questi anni che sicuramente rimpiangerò.
Tornando al passato, cosa vorresti dire alla Martina del primissimo giorno di scuola?
Forse direi alla me del primissimo giorno di prendere la scuola con un po’ più di leggerezza e con un po’ meno d’ansia!
Come affermato all’inizio, il Coronavirus ha cambiato molteplici aspetti della nostra vita; all’inizio dell’anno cosa ti aspettavi dalla temuta maturità?
Sicuramente mi aspettavo una prova abbastanza impegnativa, soprattutto per quanto riguarda il colloquio orale, con l’ansia di stare seduta davanti ai professori, tre dei quali non conoscevo in quanto esterni e alle possibili domande che mi avrebbero potuto fare.
DOMANDA EXTRA: fai una dedica a tutti i tuoi compagni di scuola!
Grazie a tutti per questi anni speciali, vi porterò nel cuore.
RAPPRESENTANTI IN QUARANTENA
di Chiara Bracalente
Nome: Alice Moretti
Età: 18 anni
Classe: 4A liceo classico
Segno zodiacale: Pesci
1.Come ben sappiamo quest'anno ha letteralmente stravolto la vita di tutti. Quali erano i tuoi piani al momento della candidatura?
Il mio obiettivo era di intraprendere un’esperienza che potesse farmi maturare e darmi delle responsabilità. In questo modo avrei avuto la possibilità di portare a termine delle iniziative che potessero aiutare la scuola e gli studenti.
2. Com'è stato il momento in cui avete scoperto di essere stati eletti?
Senza dubbio emozionante! A comunicarmelo è stata Alessandra Milanovic, la presentatrice della nostra lista presente al momento dello scrutinio. Ricordo come se fosse ieri la sua chiamata, che iniziò con “Vuoi saperlo?”, per poi informarmi della bellissima notizia. Ero in salotto a casa mia e sono saltata per la gioia. Ero incredula del risultato, dal momento che tutti e tre i membri della nostra lista erano passati. Ho chiamato subito Ennio, per poi tornare a fare la versione ahahah.
3. Sei soddisfatto di ciò che hai fatto prima della pandemia?
Sicuramente il Gran Galà, nonostante le difficoltà di organizzazione, ci ha dato una grande soddisfazione, per i risultati ottenuti, i riscontri e l’affluenza. Ricordo che dissi ai miei genitori di non voler nulla per Natale, il mio regalo era stato la riuscita del Gran Galà ahah. Mi dispiace però che il nostro percorso si sia arrestato così presto, dal momento che avevamo molti progetti ed iniziative in serbo per gli studenti e la nostra scuola.
4. Avevi piani azzardati da mettere sul tavolo per migliorare il nostro istituto?
Innovativi direi! Siamo sempre stati spinti dalla voglia di introdurre qualcosa di nuovo (non ci siamo di certo scordati delle tanto richieste panchine alla sede scienze umane-economico sociale ahahah).
5. Cosa ti dispiace di non aver potuto fare?
Il mio più grande dispiacere è non aver potuto portare a termine l’iniziativa della “Giornata dell’A. Caro”, che si sarebbe svolta l’ultimo giorno di scuola e che speravamo potesse diventare una tradizione. Per me significava molto.
6. Qual è stato il momento più bello del tuo incarico?
Ripeterei il Gran Galà, senza dubbio. Come sappiamo è la festa che più rappresenta la nostra scuola, e, già dal primo anno, da semplice studentessa, ho sempre ritenuto che fosse un momento “speciale”. Quindi organizzarla in prima persona, in veste di rappresentante d’istituto, ha reso quella serata ancora più magica.
7. Com'è il tuo rapporto con gli altri rappresentanti?
Abbiamo avuto sempre modo di confrontarci e organizzare i progetti come una squadra, collaborando. Cerchiamo di dividerci i compiti ma allo stesso tempo essere uniti nelle decisioni. Sono molto legata ad Ennio, essendo anche nella stessa classe, e con Lucia, con la quale eravamo in lista insieme. Dal momento dell’elezione, però, ho avuto l’occasione di conoscere Raffaello.
8. Descrivi la tua lista con un film:
Pensate che una delle idee per il nome della lista, al momento della candidatura, era ispirata al film “Il buono, il brutto, il cattivo”.
Domanda extra: fai una dedica a tutti gli studenti Ciao studenti dell’A.Caro!
Come tutti sappiamo la situazione che stiamo vivendo è difficile, ma di sicuro la ricorderemo per sempre, vi voglio bene.
Nome: Ennio Abbruzzetti
Età: 17
Classe: IIAC
Segno Zodiacale: Scorpione
1.Come ben sappiamo quest'anno ha letteralmente stravolto la vita di tutti. Quali erano i tuoi piani al momento della candidatura?
Volevo organizzare una serie di cose che nel corso di quattro anni avevo sentito in giro, sapevo che sarebbero state apprezzate.
2. Com'è stato il momento in cui avete scoperto di essere stati eletti?
Mi trovavo su un treno diretto in Germania perché partecipavo al gemellaggio. Appena salito mi ha chiamato Alessandra Milanovic, dicendo che avevo perso e che le dispiaceva. Poco dopo ha detto la verità e mi ha parlato del gran numero di voti che avevo preso. Sinceramente non ci credevo.
3. Sei soddisfatto di ciò che hai fatto prima della pandemia?
Sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto, specialmente del Gran Galà.
4. Avevi piani azzardati da mettere sul tavolo per migliorare il nostro istituto?
L’idea più assurda che abbia mai pensato di fare era una festa in collaborazione con lo scientifico aperta solo agli interni delle due scuole. Avevo seriamente pensato di farla.
5. Cosa ti dispiace di non aver potuto fare?
I rimpianti più grandi sono le felpe, che erano pronte per essere consegnate da inizio marzo, e il fatto che non abbiamo organizzato un’assemblea.
6. Qual è stato il momento più bello del tuo incarico?
Probabilmente il momento in cui sono salito sulla console durante il Gran Galà e ho visto il locale pieno con la gente che si divertiva.
7. Com'è il tuo rapporto con gli altri rappresentanti?
Mi trovo bene con gli altri tre, infatti non abbiamo avuto troppi problemi nell’organizzare le nostre idee, ma ovviamente ci sono state anche delle incongruenze.
8. Descrivi la tua lista con un film
Tre uomini e una gamba.
Domanda extra: fai una dedica a tutti gli studenti Ciao studenti dell’A.Caro!
Non è facile affrontare questa situazione, ma ce la stiamo facendo nel migliore dei modi. Anche se abbiamo perso la Sicilia e la Serie A Caro, c’è chi ha perso molto più di noi, e questo deve spingerci ad aspettare il momento in cui ci rivedremo ancora più ardentemente. A presto.
Nome: Lucia
Età: mentale oscilla tra i 2 e gli 82
Classe: 4Cc (❤)
Segno zodiacale: Giunone
1. Come ben sappiamo quest'anno ha letteralmente stravolto la vita di tutti. Quali erano i tuoi piani al momento della candidatura?
Portare a termine tutti i punti della lista, ma inizialmente era solo "impegnarsi al massimo”, dato che ciò che distingue un "bravo" rappresentante non è tanto l'avere idee geniali, quanto piuttosto la voglia di fare e la testa dura, che porta a realizzare i propri obiettivi, cioè quelli degli studenti, dato che noi non facciamo altro che rappresentarli.
Inoltre usare questa esperienza per avere un bel ricordo del liceo e per mettermi alla prova, vedere come me la cavo ad organizzare assemblee e parlare in pubblico.
2. Com'è stato il momento in cui avete scoperto di essere stati eletti?
Sono entrata a scuola e i miei amici sono venuti da me ripetendomelo, ma io non ci credevo proprio, era improbabile che fossimo passati tutti e tre, mi hanno dovuto trascinare da Cinzia ahahahah, poi siamo scesi tutti al bar facendo un casino tremendo, ero felicissima.
3. Sei soddisfatto di ciò che hai fatto prima della pandemia?
Sì, sicuramente abbiamo sempre cercato di fare il massimo, le felpe sono bellissime, il Gran Galà è piaciuto e abbiamo avuto diversi corsi alla cogestione, oltre al permesso per quelle dannate panchine all'es ahahahah
4. Avevi piani azzardati da mettere sul tavolo per migliorare il nostro istituto?
Ridipingere le aule, riaprire il cortile interno del classico o introdurre lezioni facoltative come educazione sessuale, canto, fotografia pittura…
5. Cosa ti dispiace di non aver potuto fare?
Tra le tante cose (gita in Sicilia, serie A.Caro…) da rappresentante sicuramente la giornata dell' A.Caro, una sorta di concerto di primavera a fine anno ma senza audizioni, con stand gastronomici e fotografici, giornalisti e RadioFermo1 per pubblicizzare il tutto, una bellissima idea che speriamo i nostri successori potranno realizzare.
6. Qual è stato il momento più bello del tuo incarico?
Vedere tutta la gente ballare al Gran Galà; è stato appagante vedere come i nostri sforzi siano serviti a qualcosa.
7. Com'è il tuo rapporto con gli altri rappresentanti?
Molto positivo, ci veniamo incontro organizzandoci i compiti da fare, ma il nostro punto forte è avere caratteri diversi, e per questo complementari. Alice ha tantissima voglia di fare e riesce sempre a trovare le soluzioni migliori, Raffaello, anche se è da solo alla sede delle scienze umane e all'es, riesce a fare tutto al meglio, e a mettersi in contatto con gli studenti. Ennio ha delle idee fantastiche ed è molto bravo a parlare in pubblico. Avrei voluto passarci più tempo, ma sono felice di essere stata eletta con loro e di averli conosciuti.
8. Descrivi la tua lista con un film
Il buono, il brutto, il cattivo (all'inizio volevamo chiamare la lista così ahahahahah)
Domanda extra: fai una dedica a tutti gli studenti
Usate questi anni per conoscervi, ascoltate solo voi stessi e le persone di cui vi fidate, perché solo così troverete ciò che vi rende davvero felici e soddisfatti, credete e lottate per questo qualcosa fino in fondo.
Sembrano frasi fatte, ma penso che il non arrendersi e la speranza siano ciò che ci rendano vivi.
"Maghi e stregoni ti facevan guerra,
e le pale incantate dei mulini
ti gettavano a terra,
ma tu, con l’ossa rotte,
nobile Don Chisciotte,
in sella rimontavi e, lancia in resta,
tornavi a farti rompere la testa."
(Gianni Rodari)
(Si, forse dovrei ripassare il concetto di dedica, ma accettatemi questa riflessione gnomica)
Nome: Raffaello Fiu
Età: 17
Classe: 4ªD economico sociale
Segno zodiacale: Scorpione
1.Come ben sappiamo quest'anno ha letteralmente stravolto la vita di tutti. Quali erano i tuoi piani al momento della candidatura?
Avevo diversi piani in mente al momento della candidatura, come organizzare un Gran Galà indimenticabile, situare dei posacenere e dei cestini fuori dai portoni nel nostro istituto e posizionare delle panchine nel cortile delle Scienze Umane, una proposta che va avanti da qualche anno e che purtroppo neanche quest’anno è stata possibile realizzare. Il mio obiettivo principale era rendere speciale quest’anno per tutti, dai ragazzi più grandi del quinto agli ultimi arrivati del primo.
2. Com'è stato il momento in cui avete scoperto di essere stati eletti?
Lo ricordo come fosse ieri. Con la mia classe eravamo appena rientrati a scuola dalla palestra. Sapevo che i risultati delle votazioni sarebbero usciti durante quella mattinata, e, in preda all’ansia, bussai in segreteria per sapere se il foglio fosse già stato affisso. Quando Marzia, la nostra segretaria, mi disse di sì, mi misi a correre verso la bacheca con il cuore in gola e leggere “ELETTO” a fianco al mio nome fu la liberazione. Cacciai un urlo di gioia di fronte a una ventina di ragazzi che si trovavano al bar, mi guardarono storto e quasi impauriti, poi per l’imbarazzo mi rifugiai nella mia classe. Mi viene da ridere solo a pensarci...cominciò così questa fantastica avventura!
3. Sei soddisfatto di ciò che hai fatto prima della pandemia?
Si, sono molto soddisfatto per ciò che ho fatto prima della pandemia, soprattutto per quanto riguarda la gestione della cogestione (scusatemi lo scioglilingua) che è stata svolta perfettamente sotto ogni punto di vista.
4. Avevi piani azzardati da mettere sul tavolo per migliorare il nostro istituto?
Al massimo qualche festa d’istituto fuori dagli schemi che sicuramente sarebbe risultata molto innovativa; in generale con la mia lista MACHETE LIST abbiamo sempre avuto in mente l’idea di proporre pochi punti ma realizzabili. Dopo la candidatura ho mantenuto questa mentalità, che, unita alle idee degli altri rappresentanti, hanno portato a un buon risultato.
5. Cosa ti dispiace di non aver potuto fare?
Sono varie le cose per cui sono dispiaciuto: essendo l’unico rappresentante del Liceo delle Scienze Umane ed Economico Sociale avrei voluto essere un forte punto di riferimento per tutta la scuola, una persona fidata. Uno dei miei più grandi dispiaceri è non aver potuto fare il viaggio d’istruzione, che, oltre ad essere un importante momento educativo, riesce ad unire ancora di più i ragazzi. Questo periodo di assenza ha sconvolto tutti noi, e, nei tre mesi di scuola rimanenti, avremmo potuto fare tantissime cose che avrebbero sicuramente arricchito lo splendido anno trascorso fino a pochi mesi fa.
6. Qual è stato il momento più bello del tuo incarico?
Il momento più bello è stato indubbiamente dirigere la cogestione, una vera e propria sfida con me stesso: tenere circa seicento studenti impegnati in corsi e attività è stata molto dura, ma sento di esserne uscito vincitore.
7. Com'è il tuo rapporto con gli altri rappresentanti?
Con gli altri rappresentanti credo di essere riuscito a creare un bel feeling, a volte si discute, ma è più che normale, ognuno ha la sua idea e ovviamente vuole vederla realizzata. Abbiamo tutti un carattere e una diversa personalità, ma forse è proprio questo il nostro punto di forza, e nonostante tutto siamo sempre riusciti a metterci d’accordo nel migliore dei modi per realizzare le nostre idee.
8. Descrivi la tua lista con un film
Se dovessi descrivere la mia lista con un film sarebbe sicuramente: Fight Club, 1999, regia di David Fincher.
Domanda extra: fai una dedica a tutti gli studenti
Ormai siamo ai titoli di coda di un altro fantastico, ma strano, anno scolastico. In così poco tempo siamo passati da una normale vita da liceali a ritrovarci chiusi in casa. A tutti mancano il proprio compagno/a di banco, gli scherzi, le risate. Arriveranno tempi migliori, e sono certo che, come Dante nella Divina Commedia, riusciremo a rivedere le stelle.
C I N E M A
STORIA DI UN MATRIMONIO
La struggente storia di un nucleo familiare che si trova di fronte a una crisi matrimoniale e alla battaglia legale per la custodia di un figlio.
di Valeria Maria Luzi
“Storia di un matrimonio” è un film del 2019 scritto e diretto da Noah Baumbach e meravigliosamente interpretato da Scarlett Johansson e Adam Driver, vincitore del premio Oscar per “migliore attrice non protagonista Laura Dern”.
Titolo originale: “Marriage Story” Durata: 136 minuti Genere: drammatico, commedia, sentimentale
Trama (NO SPOILER, tranquilli!)
Charlie (Adam Driver) è un famoso regista teatrale newyorkese sposato con l’attrice Nicole (Scarlett Johansson), da cui ha avuto un figlio, Henry. La coppia sta attraversando problemi matrimoniali e si separa definitivamente quando alla donna viene offerto un ruolo nell'episodio pilota di una nuova serie televisiva a Los Angeles, per cui decide di lasciare la compagnia teatrale e di andare temporaneamente a vivere con la madre e il figlio. Charlie decide di rimanere a New York, in quanto il suo spettacolo sta per trasferirsi a Broadway. Quando arriva a Los Angeles per visitare Nicole e il figlio, gli vengono consegnati i documenti per il divorzio. Nicole assume Nora Fanshaw (Laura Dern), avvocato temuto in quanto molto capace. Charlie è sorpreso dalla decisione della moglie, in quanto avevano stabilito di non consultare avvocati, ma ormai non può fare più nulla e si vede costretto ad assumerne uno a sua volta. Charlie affitta un appartamento a Los Angeles per stare più vicino alla famiglia e partecipare alla battaglia legale sulla custodia del figlio. Lui vorrebbe evitare il tribunale, ma non è possibile; dopo aver ascoltato le pesanti accuse dei loro avvocati, Nicole e Charlie si incontrano privatamente, ma la loro normale conversazione si trasforma ben presto in una furiosa lite che termina con il terribile augurio di morte di Charlie alla ormai ex-moglie. In seguito a questo litigio, la coppia giunge finalmente ad un accordo equo sull’affidamento del figlio e sembra ritrovare la pace e la tranquillità di un tempo. Il film termina in una commovente scena in cui Nicole propone di far dormire Henry da Charlie anche se non è il suo turno. Mentre Charlie porta un addormentato Henry in macchina, Nicole corre verso di lui, gli lega i lacci della scarpa e lo saluta.
Il finale di “Storia di un matrimonio” lascia un velo di suspance, in quanto, per pochi secondi, sembra che tra i due sia rinato l’amore che li legava un tempo. Questo è l’elemento caratterizzante di tutta la pellicola: Noah Baumbach mette perfettamente in scena il percorso psicologico e processuale del divorzio, alternando momenti di odio e litigio a momenti in cui l’amore perduto sembra riaffiorare tra i due. Questa continua alternanza coinvolge lo spettatore che, volente o nolente, non può fare a meno di sentirsi parte di ogni scena, di ogni dialogo, che piangerà con Charlie e Nicole e gioirà con loro nel momento della ritrovata pace.
JULIETA
Ogni personaggio aspetta qualcosa. Tra passato e presente, una vita travolta da dolori e sentimenti
di Letizia Maria Petracci
“Sono ancora qui. E qui resterò”
Pedro Almodòvar. Non è necessario aver visto molte sue opere per rendersi conto, già dall’inizio del film, di trovarsi davanti a un uomo che conosce le emozioni e sa come farle diventare burrasca.
Julieta (2016) è un film molto toccante e personale, quasi un ricordo, estremamente umano: la protagonista racconta la sua storia e quella di sua figlia. Piena di dolore, silenzio e necessità di ricerca, Julieta soffre e gli spettatori con lei. L’alternarsi di flashback e presente rende la narrazione viva in un’opera che a prima vista sembra solo un triste dramma.
Il film si basa su un gioco di binomi: giovinezza e maturità; dolore e gioia; vita e morte. Attraversa ogni aspetto della vita, scandagliandoli e cercando insieme alla protagonista di trovare un senso a qualcosa di troppo difficile da sopportare. Si notano riferimenti autobiografici, nonostante i quali il regista non risulta interessato a raccontare la sua storia: il film è una storia individuale, quella di Julieta e di ciò che la circonda, e finisce per raccontare situazioni intime e familiari a molti spettatori.
Almodòvar racconta in modo asciutto ed essenziale, creando scene cariche di colori, che sono la giusta rappresentazione dei forti sentimenti che vengono a galla durante la storia. L’opera è studiata, misurata e, al contempo, non rinuncia all’eccesso, mantenendo l’interesse sempre vivo.
Molti critici hanno colto il parallelismo tra i personaggi e la storia di Ulisse: affrontano tempeste emotive ed eventi ingombranti. I personaggi aspettano qualcosa per tutto il film, con il cuore appeso a un filo e avvolto da colpe, dolori, rimorsi che non permettono di godere delle gioie della vita. Proprio come l’eroe greco, che dopo un incontro decide di tornare a casa, allo stesso modo Julieta, incontra casualmente una persona che la riconnette al suo passato, che la fa tornare indietro per ritrovare quello che aveva evitato lasciandolo alle spalle.
Julieta è un film su cui riflettere: la protagonista ripercorre la sua storia, cercando le persone che ha perso, per ritrovarsi con sé stessa; allo stesso modo la società potrebbe cominciare a pensare agli errori commessi e a cercare di ritrovare qualcosa che non è ancora andato perduto: il dialogo come mezzo di confronto (e conforto), che è poi stata una tremenda mancanza nella vita di Julieta.
L I B R I
IL VIAGGIO DI ELISABET (Jostein Gaarder)
di Francesco Ercoli
Il Viaggio di Elisabet è un romanzo di Jostein Gaarder pubblicato per la prima volta nel 1992 In Norvegia. Nel libro si racconta l’avventura della piccola Elisabet che, inseguendo un angelo giocattolo uscito da un grande magazzino di Oslo, giunge in Terrasanta.
Il racconto inizia il primo di Dicembre, quando Joakim e suo padre comprano un calendario dell'Avvento. Da ogni finestrella del calendario salta fuori un foglietto, dove si narra una parte della storia del viaggio della piccola Elisabet Hansen, scappata da un magazzino norvegese per rincorrere un agnello di peluche. Ad accompagnare Elisabet nel suo viaggio saranno angeli, pastori e i Re Magi. Tutti loro sono diretti verso Betlemme per la nascita di Gesù Bambino. Il viaggio avanza in una doppia direzione: a ritroso nel tempo dal 2000 fino all'anno 0, e attraverso l'Europa, dalla Norvegia a Betlemme. Al 24° giorno d’avvento, Joakim e la sua famiglia scoprono che nel 1948, in Norvegia, era veramente scomparsa una ragazzina che si chiamava Elisabet Hansen, e da allora nessuno seppe più nulla di lei... La storia del calendario si conclude con la comitiva di Elisabet che assiste alla nascita di Gesù ed Elisabet entra nella stalla. A Natale viene a trovare la famiglia di Joakim Johannes, colui che ha creato il calendario, e la stessa Elisabet Hansen, ormai adulta, spiega la sua vera storia…
Anche se il periodo dell’anno in cui avvengono i fatti narrati dal libro è lontano dal periodo che stiamo vivendo, ho deciso di scegliere questo romanzo per questa uscita del giornalino, sia per la bellezza della storia che per il complicato intreccio di eventi che racconta, a metà fra realtà e fantasia. La storia lascia con il fiato sospeso fino alla fine. Non faccio spoiler sul finale del libro, ma posso dire che ciò che ha veramente vissuto la piccola Elisabet, porta il lettore a profonde riflessioni…
M U S I C A
“Nessun Dorma”, la musica della speranza
Una canzone che bagna le coste di ogni continente, che raggiunge i cuori di tutti, vicini e lontani, grandi e piccini, italiani e stranieri
di Marta Antonelli
Questi ultimi mesi sono stati molto difficili, sia per gli italiani che per l'intera comunità internazionale che, nel dover far fronte a un problema di portata mondiale, è rimasta unita, mettendo da parte eventuali risentimenti.
In un periodo buio come questo, che ha messo a dura prova le nostre menti e i nostri cuori, giova a tutti noi poter nutrire speranza e provare a guardare in maniera più ottimistica il nostro futuro.
“All'alba vincerò, vincerò!” sono le parole della più celebre romanza di Giacomo Puccini, compositore italiano che nel 1920 avviò la prima stesura dell’opera che di lì a pochi anni sarebbe stata conosciuta come l’incompiuta, poichè Puccini morì prima di poter finire la composizione: la Turandot.
La romanza è l’intramontabile “Nessun Dorma”, pochi versi tratti da un’opera maestosa che l’Italia ha sempre avuto a cuore.
Durante la quarantena la nostra nazione si è colorata delle voci e degli strumenti che tanti musicisti hanno messo a disposizione della comunità, per diffondere un importante messaggio di solidarietà e speranza. Tra i brani più sentiti spicca “Nessun Dorma”, che il tenore Maurizio Marchini ha interpretato dal suo balcone durante il flash mob del 14 Marzo.
Lo scorso 5 Aprile altri 700 bambini provenienti dall’Italia e dal resto d'Europa hanno cantato sulle note di Puccini, dando vita al coro virtuale più grande del mondo. I bambini non hanno dovuto fare altro che scaricare l’applicazione Scuola Incanto che li ha guidati nel percorso. Ad accompagnarli è stato il maestro Germano Neri, che si è trovato a dirigere una grande orchestra virtuale. Uno spettacolo stupendo, commovente, che ha fatto breccia nei cuori degli ascoltatori.
Anche l’ex Ponte Morandi, varata l’ultima campata, a mezzogiorno del 28 Aprile 2020, “ha indossato” il tricolore accompagnato dalla stessa melodia.
Negli ultimi tempi è diventato virale anche un video a sostegno dell'Italia da parte di molti grandi artisti cinesi, che hanno interpretato la stessa romanza. L'ennesima prova che la musica unisce e riempie di bellezza anche nei momenti peggiori.
È straordinario il modo in cui una stessa melodia possa essere interpretata sia da adulti che da bambini, persone così distanti, che parlano lingue differenti; tutte accomunate dalla bellezza della musica.
https://www.youtube.com/watch?v=iY-zWn_3Ho0 700 bambini cantano “Nessun Dorma”
https://www.youtube.com/watch?v=pwiyJ86ASGk Artisti cinesi cantano “Nessun Dorma”
https://www.youtube.com/watch?v=JOD2MswiFgM “Il nuovo Ponte Morandi si illumina del tricolore”
https://www.youtube.com/watch?v=bDR_hUQLDhY Il tenore Maurizio Marchini canta “Nessun Dorma”
MUSICA IN QUARANTENA
Come far passare più velocemente il tempo in casa con la musica, da soli o in compagnia
di Sofia Palloni
La musica è sempre stata fondamentale, ma in questo periodo è diventata essenziale. Ecco a voi dunque alcuni “passatempi musicali”, più o meno creativi, con cui passare il tempo in casa.
Passatempi da fare DA SOLI
1) CERCA NUOVE CANZONI. L’idea è abbastanza banale, ma comunque efficace. Basta andare su Spotify o YouTube (anche se il primo è preferibile) e digitare una parola, uno stato d’animo, un anno o un nome casuale. In questo modo potrete trovare brani di cui non sapevate nemmeno l’esistenza e canzoni a cui non avreste mai pensato.
2) RIVEDERE VECCHIE PLAYLIST. Con “playlist” in questo caso vengono intesi anche album, cd e mp3 che non spolverate dal lontano 2009 e tra cui potreste riascoltare qualcosa di vostro piacimento.
3) IMPARARE A SUONARE UNO STRUMENTO o UNA CANZONE. Armandosi di pazienza e connessione si possono trovare su internet moltissimi tutorial. Ovviamente si sarà limitati per la scelta degli strumenti, ma sono sicura che ognuno di voi a casa avrà almeno un vecchia chitarra o il flauto delle medie.
4) GUARDARE CONCERTI STREAMING TRAMITE LE DIRETTE INSTAGRAM. Molti artisti e cantanti si sono reinventati, trasmettendo via streaming veri e propri concerti da poter ascoltare sul divano di casa
5) SCRIVERE UNA CANZONE. Questa è un’idea un po’ più complessa, ma comunque realizzabile. La base musicale si può ottenere da strumenti che avete in casa o con una delle mille applicazioni sul web. Per il testo invece potete buttare giù su un foglio in modo schematico argomento e parole da poter inserire (es. “Vita” = imprevedibile, preziosa, importante). Da questi spunti cominciate a ricamare delle frasi; anche se il risultato non sarà un capolavoro, il divertimento è garantito!
6) TRADURRE CANZONI. In questo modo potrete capire meglio il significato del brano e mettere alla prova anche il vostro inglese. Non limitatevi alla traduzione letterale; provate a rendere la canzone piacevole anche in italiano, mantenendo sempre però il significato del testo (es. “non voglio iniziare un altro fuoco” = “non voglio amare nessun’altro”, “ voglio solo te”).
7) GUARDARE DEI FILM “MUSICALI. Se siete fan dei musical, le migliori scelte sono: “Pitch Perfect”, “Hamilton”, “Lalaland”, “The Greatest Showman”, “Grease”, “Singing in the rain”, “into the wood” e “Tutti insieme appassionatamente”. Tra i film sulle vite dei grandi artisti troviamo: “A star is born”, “Bohemian Rhapsody”, “Rocketman”, “Judy”. Legati al mondo della danza ci sono invece: “Flashdance”, “Footlose”, “Billy Elliot”, “Dirty Dancing” e “Il cigno nero”.
Passatempi in compagnia (sfide da fare in videochiamata)
1) COMPLETA LA CANZONE. Scegliete a turno una canzone e cantatela fino ad un certo punto. Quando vi fermate toccherà al vostro amico andare avanti. Vince chi completa più testi.
2) INDOVINA LA CANZONE. Le varianti per questo gioco possono essere due. Potete mettere canzoni dai dispositivi o, se volete mettere il vostro avversario in difficoltà, cercare il testo di una canzone su internet e leggerlo senza melodia. Vince chi indovina più brani.
3) CANTAMI UNA CANZONE. Ogni giocatore prepara dei bigliettini e su ognuno di essi scrive una parola. Successivamente, sempre a turni, un giocatore estrarrà un bigliettino e l’avversario dovrà intonare una canzone con la parola pescata entro 10 secondi. Vince chi trova più canzoni.
A R T E
L'arte non si fa da parte
Nemmeno in quarantena
Le più grandi opere d’arte di tutti i tempi direttamente e comodamente a casa nostra
Con l'arrivo del Covid-19 siamo stati poco a poco costretti a rimanere chiusi in casa. Non manca sicuramente il tempo per dedicarsi alle proprie passioni, ma è esclusa ogni possibilità di spostamento, la quale preclude anche l'accesso a luoghi d'arte. Non c'è bisogno di abbattersi se il
tanto atteso viaggio a Firenze o a Londra è stato annullato. Per tutti gli amanti dell'arte, infatti, i maggiori musei di tutto il mondo hanno messo a disposizione dei link tramite i quali è possibile, gratuitamente, visitare questi luoghi ed ammirarne le opere stando comodamente seduti sul proprio divano. Se "non tutti i mali vengono per nuocere", potremo finalmente fare un tuffo nell'arte evitando le file chilometriche dei musei e godendo di questa esperienza con tutti i comfort della nostra casa.
Di seguito 10 link per tour virtuali e collezioni online
1. Pinacoteca di Brera - Milano https://pinacotecabrera.org/
2. Galleria degli Uffizi - Firenze https://www.uffizi.it/mostre-virtuali
3. Musei Vaticani - Roma http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/collezioni/catalogo-online.html
4. Museo Archeologico - Atene https://www.namuseum.gr/en/collections/
5. Prado - Madrid https://www.museodelprado.es/en/the-collection/art-works
6. Louvre - Parigi https://www.louvre.fr/en/visites-en-ligne
7. British Museum - Londra https://www.britishmuseum.org/collection
8. Metropolitan Museum - New York https://artsandculture.google.com/explore
9. Hermitage - San Pietroburgo https://bit.ly/3cJHdnj
10. National Gallery of art - Washington https://www.nga.gov/index.html
Covi d’artista: 10 film per scoprire il mondo dell’arte
Appassionati d’arte ma costretti a casa dal Covid-19? Non c’è niente di meglio di un bel film. Ecco le trame e i link per poterli vedere
di Benedetta Travaglini
In questo periodo di emergenza, in cui siamo costretti a stare in casa, le ore sembrano essere più lunghe del solito e, in queste difficili giornate, la noia sembra essere diventata una fedele compagna. Quale scelta migliore, allora, di vedere un film per riempire il vuoto di queste serate? I cinema, così come i teatri, sono ovviamente chiusi, ma le piattaforme streaming, in questo caso, vengono in nostro soccorso, quindi l’unico problema che sorge è: quale film scegliere? Per sopperire anche all’impossibilità di andare a visitare musei, ecco allora una lista di 10 film dedicati all’arte e agli artisti, di ogni luogo e di ogni tempo.
Francofonia
· Regia: Aleksander Sokurov
· Interpreti: Louis-Do de Lencquesaing, Benjamin Utzerath, Vincent Nemeth, Johanna Korthals Altes
· Anno: 2015.
Tra i massacri e le rovine della Seconda Guerra Mondiale, l'alto funzionario dell'amministrazione francese Jacques Audiard collabora con il tedesco Franz Wolff-Metternich per proteggere il tesoro del Museo del Louvre. Sokurov racconta la loro storia, esplorando il rapporto tra arte e potere al culmine di uno dei conflitti più devastanti cui il mondo abbia mai assistito. Disponibile suà https://www.raiplay.it
Goya
· Regia: Carlos Saura
· Interpreti: Francisco Rabal, Jose Coronado, Dafne Fernández
· Anno: 1999.
L'82enne pittore spagnolo Francisco Goya, sul letto di morte, ripercorre gli eventi più significativi della sua vita che lo hanno fatto diventare un artista capace di influenzare la storia e le vicende del suo paese.
Disponibile su: https://www.primevideo.com/
Basquiat
· Regia: Julian Schnabel.
· Interpreti: Benicio Del Toro, Christopher Walker, Claire Forlani, David Bowie, Dennis Hopper, Gary Oldman.
· Anno: 1996
L’intrigante vita dell’artista Jean-Michael Basquiat, dai graffiti nel sottobosco newyorkese, passando all’incontro con Andy Wharol fino al suo successo, è raccontata in questo film biografico.
Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=e2yBMBRh1nA&feature=youtu.be
La migliore offerta
· Regia: Giuseppe Tornatore
· Interpreti: Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson, Dermot Crowley, Liya Kebede
· Anno: 2013
La monotona vita del colto e ormai in età avanzata esperto d’arte e battitore d’aste Virgil si intreccia con quella di una ragazza agorafobica, Claire, in questo toccante film che va, inoltre, a scavare a fondo nella psicologia del collezionista.
Disponibile suà https://www.infinitytv.it/
Big Eyes
· Regia: Tim Burton
· Interpreti: Amy Adams, Christopher Waltz, Krysten Ritten, Danny Huston
· Anno: 2014.
La vera storia di Margaret e di suo marito Walter, i cui dipinti dei bambini dai grandi occhi divennero un vero e proprio fenomeno negli Stati Uniti tra il 1960 e il 1970. La mano d’artista era di Margaret, ma Walter fece credere al mondo di essere il vero autore dei quadri, conquistando una fama internazionale del tutto immeritata.
Disponibile su: https://www.timvision.it/
Artemisia passione estrema
· Regia: Agnès Merlet
· Interpreti: Luca Zingaretti, Frédéric Pierrot, Valentina Cervi, Emmanuelle Devos
· Anno:1997
La storia dell’artista che ha sfidato il rigido mondo accademico e lo scandaloso e controverso rapporto con il pittore Agostino Tassi.
Disponibile su: https://www.nowtv.it
Van Gogh- Sulla soglia dell’eternità
· Regia: Julian Schnabel
· Interpreti: Willem Dafoe, Vincent Pérez, Mathieu Amalric, Anne Consigny, Oscar Isaac
· Anno: 2019.
La tormentata biografia e visione artistica del pittore olandese che, a colpi di pennellate vibranti, sfiderà ospedali psichiatrici e ostilità locali.
Disponibile su: https://www.nowtv.it
Frida
· Regia: Julie Taymor
· Interpreti: Salma Hayek,Mía Maestro,Alfred Molina
· Anno: 2002.
La sofferta vita, un po’ romanzata, della pittrice, la sua arte e la sua burrascosa storia d’amore con Diego Rivera sono al centro di questo film biografico.
Disponibile su: https://www.netflix.com/
Velvet Buzzsaw
· Regia: Dan Gilroy
· Interpreti: Jake Gyllenhaal,Rene Russo,Zawe Ashton
· Anno: 2019.
Un critico temuto, una gallerista gelida e un'ambiziosa assistente s'impadroniscono dei dipinti di un artista morto da poco. Le conseguenze, però, sono terribili; una satira horror che attraversa il mondo della critica dell’arte contemporanea. Disponibile su: https://www.netflix.com/
Dot 2 Dot
· Regia: Amos Why
· Interpreti: Moses Chan,Tingyi Meng,Lam Chi-chung
· Anno: 2014.
Appena arrivata a Hong Kong, un’insegnante di lingua rimane affascinata dai graffiti che vede nelle stazioni della metropolitana e cerca di scoprirne il significato.
Disponibile su: https://www.netflix.com/
S P O R T
IL CALCIO DURANTE LA QUARANTENA
Il Covid-19 non ha risparmiato nemmeno il mondo del calcio, mettendo in stallo campionati e stipendi
di Giovanni Pompei
Anche il calcio si è fermato, una decisione non poco cara: le proiezioni diKPMGFootball Benchmark parlano di uno stop valutato più di 4 miliardi. La Lega Serie A ha deliberato, ad esclusione della Juventus, che ha già raggiunto un accordo con i propri giocatori, una comune linea per risolvere i problemi rappresentati dal pagamento degli stipendi di calciatori, allenatori e i problemi legati ai tesserati delle prime squadre.
L'Associazione italiana calciatori ha proposto un taglio di almeno due mesi di ingaggio . L’intervento prevede una riduzione pari ad un 1/3 della retribuzione totale annua, nel caso non si possa riprendere l'attività sportiva, e una riduzione di 1/6 della retribuzione totale annua, qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020. A molti questa decisione non sembra giusta, poiché traspare la “volontà” di far pagare solo ai giocatori gli eventuali danni della crisi, ma questi tagli sono indispensabili per preservare il futuro del calcio.
Dipende tutto da come si evolverà la situazione, ossia, quando sarà possibile tornare in campo a giocare, ci auguriamo il prima possibile.
“SIGNORE DEGLI 800”
Icona italiana degli 800 metri piani.
Un leale sportivo che non si è affidato al doping in un momento di difficoltà ma che purtroppo non è stato risparmiato dal Covid-19
Grande protagonista dell'atletica leggera negli anni'80, con due finali olimpiche e un titolo europeo indoor, Donato Sabia, atleta attualmente poco conosciuto, è stato un mezzofondista che ha elevato il tricolore italiano.
La sua resistenza fu notata quando giocava come centrocampista nelle giovanili del Potenza. Dopo due mesi di preparazione atletica, vince il titolo italiano allievi nei 400 metri piani e dà prova delle sue capacità anche nelle distanze più lunghe.
L’anno successivo incontra il brasiliano Cruz, che lo batterà due volte.
Ottenne il primo successo italiano a Firenze con il tempo di 47:36 nei 400 metri piani. Questo risultato renderà Donato Sabia membro delle Fiamme Oro.
Dal 1982 l’atleta ha un periodo molto favorevole che lo porta a migliorare notevolmente. Da quell’anno fino al 1990 indosserà ben diciassette maglie azzurre. Durante questo periodo iniziò a dedicarsi agli 800 metri. Non amava le gare indoor, eppure vi vinse un titolo europeo proprio negli 800 metri. Il suo miglior tempo in questa distanza lo otterrà a Firenze con 1:43:88.
La sua carriera è caratterizzata da eventi che lo hanno reso sia un leader della corsa che un esempio da seguire peer lealtà e coraggio. Furono numerosi gli infortuni subiti, alcuni dei quali anche gravi. Dopo l'ultimo gli proposero il doping per potersi riprendere e gareggiare ancora. Donato rifiutò, e da quel momento la sua vita cambiò radicalmente. Le false voci che giravano sul suo conto dichiaravano che avesse paura del confronto con il pubblico italiano e che non si fosse fatto aiutare. Decide di fare chiarezza sull’accaduto.
Questo è ciò che dichiara in un’intervista: “L'Espresso raccolse la mia denuncia. In realtà avevo detto no al doping, un aiuto a quei tempi quasi istituzionalizzato. E da allora mi chiusero tutte le porte”. Così, dopo 27 anni di carriera, si conclude il successo sportivo di uno dei più grandi ottocentisti e quattrocentisti italiani. Due olimpiadi e una vittoria europea che resteranno impresse nella storia dello sport della nostra nazione.
Un atleta dalla grade forza d’animo che si è imposto al doping a costo di sacrificare i duri sforzi fatti per arrivare a un altissimo livello.
Di quel periodo, il suo allenatore Sandro Donati racconterà: "Anche se non ufficialmente, era stato emarginato dalla squadra perché aveva rifiutato le pratiche del doping, eravamo soli, nessun sostegno economico, nessuna borsa di studio”.
Presidente della sezione lucana della Federazione italiana di atletica leggera, continua la sua battaglia contro il doping.
Un uomo che ha lasciato esempi di vita, un uomo che ha combattuto contro tutti e tutto, un uomo che, purtroppo, ha perso la sua battaglia contro il Covid 19. La sua luce si è spenta l’otto aprile 2020, ma resterà sempre il ricordo dell’atleta che ha scelto la lealtà di fronte al successo truccato.
P O E S I A
GIOVENTU' BRUCIATA
L'innocenza di un bambino
scompare
nel momento in cui sente il genitore
urlare
diventa lo specchio dei suoi riflessi,
dei suoi difetti
di Valeria Maria Luzi
È bello contemplare
l'umanità
rincasare
quando la festa finisce
lasciando i bicchieri vuoti
e le menti confuse,
quando il tramonto
sfiora le montagne
e sgombera le spiagge,
quando le cene costose
riempiono le pance
e svuotano le tavole.
È bello contemplare la
vera
dura
triste
condizione umana.
di Riccardo Sacchetti
A occhi chiusi
A volte credo che sia notte,
ecco il cielo che si spegne,
sento quel silenzio, il silenzio della sera,
che mi sfiora
e rabbrividisco.
Provo a toccarlo
e mi sfugge.
Respiro a fatica,
l'aria è spessa,
non resisto,
spalanco la finestra.
Sento la brezza,
aria fresca che mi accarezza il viso,
apro gli occhi
ed è notte.
Di Marta Antonelli
QUARANTENA
Topi in
gabbia
rinchiusi
in se stessi
aspettando
nella solitudine
un raggio di
salvezza
che forse
mai arriverà.
di Emanuele Pistolesi
C A F F È
QUAL È IL TUO NOME IN CINESE?
I nomi cinesi sono molto affascinanti: ad ognuno è infatti associato un significato particolare. Scegli subito il tuo...
di Francesco Efrem Bonetti
L’onomastica cinese segue meccanismi che noi occidentali potremmo considerare particolari. La regola-base è che il cognome precede sempre il nome; inoltre, 100 cognomi raggiungono da soli l’85% della popolazione, i 老百姓 (laobaixing, leggi laobaiscin), letteralmente “100 cognomi antichi”.
Ciò che però affascina di più sono probabilmente i nomi: anticamente ogni cinese non aveva un solo nome, ma poteva cambiarne diversi nel corso della sua vita, o anche nel corso della stessa giornata… Infatti, ai neonati veniva dato un nome, spesso affettuoso e di buon auspicio, usato durante l’infanzia; in seguito, veniva assegnato un nome da adulto, che rispecchiasse caratteristiche della personalità; la stessa persona, poteva avere anche, fra gli altri, un nome da funzionario, usato dopo aver raggiunto l’ambitissima carica di funzionario pubblico, un nome da studente, assegnato dal maestro all’entrata nella scuola, un nome di penna, usato dagli scrittori: fra questi ed altri nomi si generavano anche sovrapposizioni, così che i nomi di ognuno erano alla fine più di uno.
Oggi, la situazione, purtroppo o per fortuna, non è più la stessa: i genitori hanno un mese dalla nascita del bambino per assegnargli il nome che terrà nel corso della sua vita. Ciò che rimane comunque molto affascinante dei nomi cinesi è il loro significato: contrariamente a quelli occidentali, il significato di un nome è individuabile molto più chiaramente. Ad esempio, il nome “Sara” deriva dalla parola ebraica per “Principessa”, ma non essendo una parola italiana l’etimologia non è immediatamente riconoscibile per noi: invece, nel nome cinese 春郁(chunyu, vd. sotto), 春 chun significa “primavera”, 郁 yu significa “molto profumato”, perciò l’unione dei due fornisce il significato “profumo di primavera”. I nomi occidentali possono essere traslitterati in cinese (Paolo può diventare 保罗, Baoluo), ma più spesso si assume un nome autenticamente cinese, talvolta assegnato come un soprannome da amici cinesi sulla base di aspetti particolari del carattere o dell’aspetto. Allo stesso modo, i cinesi che arrivano nell’Occidente sono soliti scegliere un nome tipico del paese in cui si trasferiscono.
Nel caso in cui vogliate scegliere un nome cinese da sfoggiare con i vostri amici ma non sapete proprio da che parte cominciare, ecco a voi una lista, completa di caratteri, pronuncia e significato…
N.B.: i nomi indicati in entrambe le liste possono essere utilizzati tanto per i ragazzi quanto per le ragazze
NOMI FEMMINILI
语嫣
|
Yu Yan, leggi iu ien
|
ragazza dal bel sorriso
|
映月
|
Ying Yue, leggi yin yue
|
riflesso della luna
|
风眠
|
Feng Mian, leggi fen mien
|
addormentarsi con la brezza del vento
|
雅婷
|
Ya Ting, leggi ya tin
|
elegante e raffinata
|
美林
|
Mei Lin
|
bella foresta
|
秀英
|
Xiu Ying, leggi sciò yin
|
grazioso petalo di fiore
|
秀兰
|
Xiu Lan, leggi sciò lan
|
graziosa orchidea
|
山花
|
Shan Hua, leggi sciàn hua
|
fiore di montagna
|
春郁
|
Chun Yu, leggi ciuén iu
|
profumo di primavera
|
彦明
|
Yan Ming, leggi ien min
|
elegante, bello e luminoso
|
NOMI MASCHILI
浩然
|
Hao Ran
|
grande spirito
|
俊杰
|
Jun Jie
|
giovane eroe
|
建生
|
Jian Sheng, leggi gien scien
|
forte, in salute
|
海灵
|
Hai Ling, leggi hai lin
|
spirito del mare
|
聪平
|
Cong Ping, leggi tson pin
|
intelligente e pacifico
|
博文
|
Bo Wen, leggi buo uen
|
acculturato, dotto
|
爱国
|
Ai Guo
|
amore per la patria
|
贤勇
|
Xian Yong, leggi scien yon
|
coraggioso e virtuoso
|
春郁
|
Chun Yu, leggi ciuén iu
|
profumo di primavera
|
彦明
|
Yan Ming, leggi ien min
|
elegante, bello e luminoso
|
L’ORACOLO DELL’ A. CARO
di Elisa Bacalini
MINERVA (21 marzo-20 aprile): Compagni della Minerva, ahimè, siete stati i primi a cadere in battaglia e ad essere umilmente festeggiati in intimità, tuttavia ciò non è passato inosservato nell’Olimpo: gli dei vedendovi combattere così valorosamente vi riservano grandi onori, statene certi! #ambrosia
ROMOLO E REMO ( 21 maggio-20 giugno): Le idee galoppano come la fantasia di potersi godere un’ultima pizza all’aperto: tra queste troverete lo stimolo vincente! #illuminati
APOLLO ( 21 giugno- 22 luglio): Come il messaggero degli dei, che svetta per i cieli senza riposo, anche voi non vi date tregua: tutto pur di fare qualcosa! Apprezzabile certamente, ma in tutto questo movimento qualche scivolata è naturale. #alvolo
GIOVE (23 luglio- 23 agosto): Guardiamo in faccia alla realtà: è giunto il momento di trovare un hobby. Che sia il classico sfornare dolci da mattina a sera, un po’ di esercizio fisico tra una capatina in cucina e l’altra o riprendere il libro abbandonato per lo studio, non ci sono scuse ora! Senza orma di dubbio vi #gioverà
NETTUNO (20 febbraio- 20 marzo): Siete a dir poco magnetici! Concedetevi un po’ di tempo per la cura del corpo e diffidate da ogni fenomeno inconsueto che vi capita accanto: si potrebbe trattare di qualche trasformazione di Zeus, anche lui invaghitosi di voi! #irresistibili
IN CUCINA CON GIOIA:
zuppa inglese
di Gioia Brengola
Ciao a tutti! In questo periodo di quarantena abbiamo davvero tanto tempoda dedicarci, quindi perchè non dilettarci nella preparazione di questo dessert classico ma sempre apprezzato?! Ecco a voi la ricetta della “zuppa inglese”, spero vi piaccia!
INGREDIENTI: 150 g di savoiardi; 4 tuorli; 85 g di zucchero; 5 decilitri di latte; Q.B. confettura di albicocche; Q.B. liquore Alchermes; 40 g di amido di mais; vanillina o 1 stecca di vaniglia; 30 g di cacao; 30 g di burro
DIFFICOLTÀ RICETTA: MEDIA
TEMPO PREPARAZIONE 30 MIN + TEMPO DI RAFFREDDAMENTO
PORZIONI: 6 PORZIONI
PROCEDIMENTO: montate zucchero e tuorli, incorporate poi l’amido di mais e il latte portato a bollore con la vaniglia. Cuocete a fuoco basso per un minuto mescolando con un cucchiaio di legno e lasciate raffreddare. Dividete ora la crema in due ciotole e mettete il cacao in una. Ungete una teglia con il burro e spalmate poi la confettura, coprite con le creme, disponete i savoiardi bagnati con l’Alchermes, coprite di nuovo con le creme e ripetete il procedimento. Prima di mangiarlo lasciatelo in frigorifero per almeno 6 ore e ... voilà, ecco a voi la zuppa inglese, buon appetito!
B U O N E V A C A N Z E ! ! !
Frequento l'Annibal Caro già da 2 anni e tra le varie edizioni che mi è capitato di comprare,sfogliare e leggere,purtroppo non tutte quelle pubblicate, devo dire che questa è stata davvero la più emozionante,interessante e a parer mio la migliore. Ovviamente senza sminuire i lavori precedenti: leggere il giornalino è sempre un bel momento divertente e travolgente. Grazie per tutti coloro che l'hanno realizzato perchè veramente dopo questo periodo un po' particolare è stato come ritornare un momento nella vita quotidiana scolastica e non,precedente, riacquisendo così quella voglia di ricomiciare e spaccare tutto.
RispondiElimina