Charlie Hebdo: satira pericolosa?
di
"Eleutheria"
8
Febbraio 2006,
il giornale satirico francese Charlie Hebdo pubblica la serie delle
caricature di Maometto del giornale Jyllands-Posten.
1°
Marzo 2006,
pubblicazione del Manifesto
dei dodici,
risposta,
a difesa della libertà,di alcuni intellettuali alle violenze fisiche
e verbali seguite alla pubblicazione delle caricature su Maometto.
Notte
tra 1° e 2 Novembre 2011,
la sede del giornale satirico Charlie Hebdo viene distrutta dal
lancio di diverse bombe Molotov, un giorno prima dell'uscita del
numero del 2 Novembre dedicato alla vittoria del partito
fondamentalista islamico nelle elezioni in Tunisia, sulla cui
copertina è disegnata una caricatura di Maometto che dice " 100
frustate se non muori dalle risate " e il cui titolo era "
Charia Hebdo" ( da "Sharia" e "Charlie").
Oggi,
7 Gennaio 2015,
verso le undici di stamattina tre uomini armati di AK-47 si
presentano davanti alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo,
gridano “Allah akbar“ e il terrore ha inizio: si sentono colpi
d'arma da fuoco e la paura sale, 12 sono i morti e 20 i feriti, dopo
il massacro i killer fermano un'auto nera, buttano fuori il
conducente e fuggono, investendo un poliziotto.
”Ancora
niente attentati in Francia” profetica l’ultima vignetta
realizzata dal direttore del giornale satirico Charlie Hebdo, Stephan
Charbonnier che si firmava Charb
e
che ora risulta tra le 12 vittime dell’attentato, oltre a lui sono
morti anche altri tre suoi colleghi vignettisti, che secondo il
giornale francese le
Figaro
sono
Cabu, Tignous e Wolinski.
«È
stato un atto di eccezionale barbarie contro un giornale che è
espressione di libertà e contro la polizia che la protegge -
commenta il presidente Hollande - I killer sono solo degli assassini
e dei codardi». ll presidente francese ha concluso avvertendo che è
già iniziata la caccia all'uomo per trovare i responsabili, "li
scoveremo e li cattureremo per condurli davanti alla giustizia, per
essere condannati". Hollande
ha inoltre convocato una riunione dei ministri all'Eliseo per il
pomeriggio e ha parlato ai francesi alle ore 20.
Intanto
è massima allerta in Francia, posti di blocco sono stati organizzati
in tutta Parigi e il governo ha deciso l'immediato aumento del
livello di allerta attentati terroristici in tutta l'Ile-de-France,
la regione, appunto, di Parigi. Polizia e gendarmi sono stati
schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.
Trovare
parcheggio, non restare bloccati nel traffico o non far tardi, queste
dovrebbero essere le uniche preoccupazioni di un lavoratore, ma
ormai, i sopravvissuti al massacro di oggi, ogni mattina dovranno
andare a lavoro temendo per la propria incolumità e per quella dei
propri colleghi, ma la libertà d'espressione, nonostante tutto, non
può essere e non sarà oppressa dalla violenza, non un'arma, non una
bomba potranno zittire lo spirito di un giornale che, nonostante le
mille polemiche e minacce, è in piedi dal 1960.
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La Redazione